Il Vesuvio tra il 1631 e il 1944 è stato il teatro di un’attività vulcanica pressoché continua, determinando un’ingente produzione di testimonianze scritte, di vario genere, dal racconto personale al trattato scientifico. A Napoli si conserva, infatti, un’importante collezione documentaria che oggi funge da strumento di lavoro per la vulcanologia storica, ma del resto da secoli Somma-Vesuvio e Campi Flegrei sono stati, a livello internazionale, il laboratorio didattico di tutti coloro che volevano intraprendere la carriera di vulcanologo.
Ancora oggi la tradizione si ripete con il nuovo corso di laurea magistrale in Volcanology, col quale è possibile studiare da vulcanologo sul campo, training on the job dai ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano (INGV), il più antico osservatorio vulcanologico al mondo (1841).
In un incontro interattivo, rispecchiando il carattere interdisciplinare della vulcanologia, i ricercatori, provenienti dal campo delle scienze umane e geologiche, illustreranno come si è costruito ed evoluto il lavoro del vulcanologo, in connessione anche al concetto di rischio e al ruolo della città di Napoli.
In un incontro interattivo, rispecchiando il carattere interdisciplinare della vulcanologia, i ricercatori, provenienti dal campo delle scienze umane e geologiche, illustreranno come si è costruito ed evoluto il lavoro del vulcanologo, in connessione anche al concetto di rischio e al ruolo della città di Napoli.
Società Napoletana di Storia Patria – SNSP – (Renata de Lorenzo, Corinna Guerra)
CdL Magistrale Volcanology (Federico II-INGV) – (Paola Petrosino)