Public speaking
La prigionia di Mazzini al castello di Gaeta, finora solo ipotizzata, ha ricevuto conferma recente dalla ricerca storica con il testo di Marco Marinucci, Storia e storie del mazzinianesimo femminile, 2019. Una delle più fedeli seguaci e propagandiste del pensiero mazziniano, Carlotta Benettini, genovese come Mazzini, in costante rapporto epistolare, quando il patriota viene arrestato e condotto nel carcere di Gaeta, si mette subito in viaggio per poterlo assistere in qualche modo.
Arrivata a Napoli, viene ospitata dalla figlia Cristina e dalla sua famiglia, residenti da tempo nella città partenopea. Mazzini rifiuterà l’offerta di condividere con lui il carcere scrivendole il 7 settembre 1870 una lettera (G. Mazzini a Carlotta Benettini del 7 settembre 1870); Carlotta Benettini presenta una domanda al Comandante Generale della Fortezza di Gaeta, datata 18 settembre 1870, per consegnare oggetti di biancheria e vestiario appartenenti a G. Mazzini. Chiede di sapere a chi vanno consegnati e il permesso di aggiungere sigari e liquori, sottolineando il freddo che rendeva indispensabile ed urgente la consegna degli oggetti indicati. (Lettera del 18 settembre 1870). Alcuni giorni dopo il prigioniero riceverà il baule contenenti oggetti di vestiario ed altro, non prima di un minuto esame da parte dell’Ufficiale dei Carabinieri per accertarsi che non vi fossero corrispondenza o strumenti finalizzati all’evasione (Rapporto del colonnello comandante Camillo Gaetano Perotti al maggiore generale comandante superiore del Presidio di Gaeta). La seconda testimonianza riguarda Emilia Ashurst, che insieme a tutta la famiglia fu fondamentale per Mazzini esule a Londra. Dopo l’arresto e il trasferimento nella fortezza di Gaeta, Emilia si precipita dall’Inghilterra riuscendo a ottenere tramite pressioni politiche il permesso inizialmente negato di visitare quotidianamente il prigioniero. Alloggiava presso l’Albergo d’Italia e rimane vicina a Mazzini per tutto il tempo della detenzione.
UNICAS – Fiorenza Taricone, eminente studiosa di Pensiero politico e questione femminile
In collaborazione con Progetto LEAF